domenica 22 luglio 2012

37. Gru e streghe

La mattina seguente mi avviai per le scale. E fu lì che lo trovai.
Lì. Impalato. Alle 8 di mattina. Con il suo cappotto color cammello e un pacchetto stretto tra le dita.
"Che ci fai qua?"
"Sei tornata?"
"Hai assaggiato il Pandoro?"
"Ho un regalo per te"
"Sto traslocando"
"Lo so. Sono qua per aiutarti"

Chissà da quanto tempo era lì. Pazzo e presente. Gentile senza fronzoli. Unico.
Fumiki prese lo scatolone che tenevo in braccio.
"Attento, è pesante"
"Ho fatto il traslocatore. È tutta questione di metodo"

In quella scatola avevo riposto gran parte di ciò che avevo accumulato negli ultimi tre mesi. Sopra quell'eterogeneo insieme di oggetti faceva bella mostra di sé un festone di gru in cartoncino colorato. Un vecchio dono del mio nipponico amico.
"Ti porti anche queste?"
"Certo"
"Ma non sono un granché"
"Sono bellissime"
"Te ne avrei potute fare di più belle"
"Queste sono splendide"
"Il regalo non lo apri?"
"Io non ti ho fatto niente"
"Ho mangiato una fetta di Pandoro"
"Non è un gran regalo una fetta di Pandoro"
"Arriva dalla tua terra, certo che lo è"

Appoggiai il resto delle mie cose sul tavolo da pranzo e aprii il suo regalo natalizio: una streghetta.
"Ti porterà bene. Io non credo a queste cose. Ma ho pensato che magari tu sì. Se non ti piace non importa. Era solo un pensiero. La puoi anche buttare se vuoi"
"È bellissima, grazie. Nella mia nuova stanza ci sono due finestre: una sarà per le gru e l'altra per la strega. Sarò al sicuro."

Non sarei mai riuscita a far quel trasloco tutto da sola. Mi ci sarebbe voluta una giornata intera e, invece, con l'efficiente aiuto di Fumiki, portai tutto il mio mondo da una parte all'altra di Berlino in un'ora. Un'ora delle nostre solite chiacchiere.
"Parli come una buddista"
"Credi che dovrei diventare buddista?"
"Credo che ognuno dovrebbe rimanere della propria religione"

Un'ora da Schlachtensee a Prenzlauerberg.
"Eccoci qua"
"Non ci sono negozi. Dove farai la spesa?"
"C'è un supermercato all'angolo e un altro al fondo della strada"
"Saranno sicuramente più cari di quelli davanti allo Studentato"
"E perché mai?"
"E i servizi? Se ti serve qualcosa come fai?"
"Ho la Posta davanti casa e due Banche ad un isolato"
"La fermata della metro è lontana e non c'è l'autobus"
"La metro è molto più vicina di quanto sia a Schlachtensee. E qua c'è il tram. Ti piace il palazzo? Molto bohemienne, no?"
"Se per bohemienne intendi vecchio. Sì, molto bohemienne"
"L'appartamento è fantastico, non trovi?"
"L'arredamento è banale"
"Banale? Ho una scrivania ricavata da una vecchia macchina da cucire, una palla trasparente come sedia, un pazzesco letto a scomparsa, e un'amaca"
"Sì, appunto. Ora devo andare"
"Mi verrai a trovare?"
"Sarò molto impegnato con l'università"
"Io comunque sono qua, l'indirizzo lo sai"
"Certo, magari ci vediamo. Chissà. Ciao"
"Ciao"

Ci sono persone capaci di svegliarsi all'alba e di caricarsi uno scatolone sulle spalle per te. Persone che però non ti diranno mai che gli mancherai, preferendo di gran lunga tenerti il muso come il più capriccioso dei bambini.

Ci sono persone che non dimenticheranno mai le piccole lezioni di spigolosa saggezza ricevute. Persone che, nel fondo di un armadio, conservano ancora gelosamente festoni di gru colorate ed una streghetta porta fortuna.

Continua...

7 commenti:

  1. Immagino che sia "colpa" dell'educazione nipponica, non ti diranno mai di no o faranno diranno qualcosa che ti possa mettere imbarazzo...

    ---Alex

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    Risposte
    1. Sì, ma sono in grado di fare critiche spietate con il sorriso sulle labbra

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  2. Tremenda invidia! Anch'io voglio aver conosciuto un Fumiki...e magari conoscerlo ancora per abusare senza ritegno alcuno della sua nipponica educazione. Sigh sob!

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