martedì 10 aprile 2012

17. Di popoli superiori, ottime scuse e saudade

Uno degli aspetti più interessanti che caratterizzano l'Erasmus consiste nella possibilità di confrontarsi con altre culture.
Un'esperienza unica di cui far tesoro.

Le differenze culturali, le difficoltà linguistiche e gli alcolici che scorrono a fiumi fanno sì che, durante i vari party, si assista o si partecipi a conversazioni al limite del grottesco.

Un sabato d'ottobre la Kneipe(*) dello studentato s'inventò "L'Oktoberfest in ritardo". Il locale era stata addobbato per l'occasione con festoni bianco-azzurri (i colori della Baviera) e riempito con centinaia di ragazzi a vari stadi di ubriacatura. Dall'avanzato, al molto avanzato, all'avanzatissimo.
Quella, non a caso, fu la sera in cui Anna, la veneziana, coniò l'evocativa espressione: "depravazione alcolica".

Fu proprio durante quella serata celebrativa che ebbi l'onore di incontrare il ragazzo più antipatico dello studentato. O meglio del quartiere, della città, della regione, della nazione, del continente, del pianeta, della galassia. Anzi no, dell'universo tutto.
"Da dove vieni?", mi chiese l'infido.
"Sono italiana, di Torino. E tu?", gli risposi ignara della discussione senza senso in cui stavo andando a cacciarmi.
"Sono iraniano. E' davvero curioso che tu sia italiana. Io mi sono sempre chiesto una cosa sugli italiani."
"Sul serio? Chiedi pure. Vuoi sapere gli ingredienti originali della vera pizza margherita?"
"No."
"Che differenza c'è tra un mandolino e una chitarra?"
"No."
"Non vorrai mica farmi qualche domanda su Berlusconi? Ti prego no, non infierire. Non sarebbe meglio disquisire sulla pizza?"
"No. Volevo semplicemente sapere: perché in Italia parlate italiano?"
"In che senso?"
"Perché non parlate latino?"
"Aaaah. Non sono un'esperta. La nascita della lingua italiana è un processo che è durato secoli. Lingua vulgata....bla bla bla...Dante...bla bla bla...Manzoni...bla bla bla", mi aggrappai ai miei ricordi liceali nel disperato tentativo di non fare la figura della capra e nella convinzione che una domanda tanto originale meritasse, quanto meno, una risposta decente.
"Mi dispiace non poter essere più specifica, ma le mie conoscenze sull'argomento sono molto limitate."
"Voi dovreste parlare latino. Questo dimostra la vostra inferiorità!"
"Scusa?"
"Noi in Persia, parliamo persiano perché siamo un grande popolo orgoglioso del proprio passato"
"???"
"Voi italiani siete senza orgoglio! Avete abbandonato il latino e ve ne dovreste vergognare. Noi persiani siamo superiori!"
L'assurdo dibattito non si arenò di fronte all'evidente folle ottusità del mio interlocutore ma andò avanti ad oltranza e, abbandonati ben presto i propositi di uno scambio costruttivo e razionale, esplose in coloriti insulti detti in tedesco, inglese, persiano ed italiano. In latino no, peccato!
Esasperata, mi allontanai dall'iraniano malefico, andando alla ricerca di un oggetto contundente con cui porre fine alla sua inutile vita. E di una vanga con cui approntare una fossa, dove occultare i di lui odiosi resti.

Con lo sguardo iniettato di sangue, la bava alla bocca e la mente piena di propositi criminali, venni braccata da Simone.
"Ciao Pancrazia!"
"Ciao, hai mica una mazza da baseball?"
"No, perché?"
"Niente, chiedevo così, giusto per sapere"
"Cara Pancrazia, ascolta me dall'alto della mia saggezza, è tutta colpa del Papa(**)!"
"Di chi?"
"Del Papa."
"Che ha fatto?"
"La vedi quella ragazza laggiù?"
"Sì"
"Abbiamo parlato tutta la sera, me la sono rigirata bene bene, forte delle mie irresistibili armi seduttive. Ma..."
"Ma?"
"Ma quando ci ho provato mi ha detto di no."
"Ma non mi dire? Sorpresa ed incredulità mi colgono."
"Già, e sai perché?"
"Perché?"
"Perché è polacca, e dice che queste cose le ragazze cattoliche non le fanno."
Cercando di non scoppiare a ridergli in faccia, esaminai attentamente il bel Simone: un metro e 50, quattro capelli appiccicati sul capoccione, una zeppola da far concorrenza a Paperino, lo sguardo liquido e l'alito fetente, tipici di chi si è fatto 100 metri stile libero in una piscina piena di birra. Come aveva potuto resistere, la giovine dell'est, a una profferta sessuale da questo pezzo d'uomo?
Io, comunque, mi limitai a sorridere ed annuire, glissando sul fatto che, nel frattempo, la pudica cattolica stesse infilando 2 metri di lingua nella bocca del primo ragazzotto nordico di passaggio.

Ripresa la mia ricerca di un'arma con cui abbattere mister NoiSiamoUnPopoloSuperiore, venni nuovamente interrotta. Mi si avvicinò un ragazzo dall'aspetto molto british: carnagione chiara, lentiggini, denti un po' accavallati e un'aria vagamente equina.
"Sei inglese?", mi chiese speranzoso.
"No"
"Però parli inglese", continuò col tono di un bambino petulante.
"Sì, ma non sono inglese."
"Sei sicura?"
"Certo che sono sicura"
"Ma sembri inglese!"
Giuro che non ho i denti accavallati e neanche l'aria equina. Almeno credo. Spero. Insomma, mi pare di no.
"Sono italiana. I-t-a-l-i-a-n-a", dissi distruggendo le sue ultime britanniche illusioni.
"Peccato, avevo tanta voglia di parlare con qualcuno del mio paese", e si allontanò con l'aria mesta, correndo ad abbracciare il suo più caro amico: un boccale di birra. Probabilmente inglese.

Nel frattempo l'iraniano si era dileguato, mettendo in salvo la propria vita e la mia fedina penale.

Quella serata, comunque, non era ancora finita. Tutt'altro. Tante sorprese mi attendevano oltre il confine dello studentato. Confine che Sissi, Eli ed io stavamo per varcare.

Continua...

(*): birreria
(*): all'epoca Papa Giovanni Paolo II, nato Wojtyla.

9 commenti:

  1. Attenderò con estrema ansia il seguito di questo tuo brillante post! Viva i party multi-culti! Viva te!

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    1. Io ti amo. Sappilo. I lettori così entusiasti sono una benedizione! :D

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  2. L'ottusità di certi personaggi è disarmante...

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    1. Infatti, ti assicuro che un muro mi avrebbe dato più soddisfazione

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  3. Ma questo genio ha una vaga idea di quanto sia bella la lingua italiana???? sul fatto dell'orgoglio, posso anche essere d'accordo con lui, però insomma... che cavolo ci faceva un essere superiore come lui ad un party???

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    1. Sarà venuto appositamente per rompere le scatole al primo essere inferiore che gli capitava a tiro. Nello specifico me, medesima. Che c#lo :(

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  4. Faciem durum cacantis habes!
    (Hai la faccia di uno con una costipazione).

    :p

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  5. @Ross: cosa mi hai ricordato! :D
    Riporto anche qua l'utile bignami di insulti latini che mi fornisti tempo fa.

    @tutti: ecco a voi un gentile omaggio di Ross e della sua vasta e varia cultura latina!
    Nel caso pensiate che un giorno potrebbero esservi utili vi consiglio di appuntarveli, o meglio, impararli a memoria:

    Immanissimum ac foedissimum monstrum (abnorme e fetido mostro);

    Es mundus excrementi (sei un mucchio di m....);

    Stercorem pro cerebro habes (al posto del cervello hai un mucchio di m....);

    Canis filius (figlio d'un cane, figlio di buona donna);

    Filius Nolius (bastardo);

    A tergo (ficcatelo nel didietro);

    Caput tuum in ano est (faccia di c...);

    Utinam coniurati te in foro interficiant (possano i tuoi nemici ammazzarti nel foro. Questa è originale!)

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  6. Bellissimo, fantasmagorico questo 17!

    Parlando di cose serie, dato che questo non era a conoscenza della caduta dell'impero romano e che l'Italia è nata nel 1860 e manco tutta quanta, adesso questo lo andiamo a prendere fino a casa e parliamo prima della storia d'Italia, poi delle tradizioni del nostro un popolo: la prima è che non dimentichiamo MAI, un'altra è che i reati si prescrivono, ma le condanne a morte no.
    E che %&#@X!

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